Catania ‘città della ricerca’

L’Imm catanese ha celebrato il centenario della fondazione del Consiglio nazionale delle ricerche con l’evento “La nuova frontiera della fisica Cnr a Catania”

Mariano Campo

«Cnr e Università di Catania, insieme con altri enti come Inaf e Infn, formano una vera e propria città della ricerca, che innesca ricadute applicative che nel nostro territorio danno frutti davvero importanti. Non è un caso che gli stessi soggetti, insieme a tanti altri partner qualificati, siano adesso coinvolti in un ecosistema dell'innovazione finanziato dal Pnrr, Samothrace, che fa leva sulle micro e nano tecnologie avanzate». Il rettore Francesco Priolo ha offerto una delle tante chiavi di lettura possibili del rapporto inscindibile che esiste tra soggetti impegnati nella ricerca scientifica e tecnologica, un rapporto che ha radici antiche e traguardi da raccontare, e altri ancora da incontrare sul proprio cammino. 

Nel capoluogo etneo, infatti, si è celebrato il centenario del Consiglio nazionale delle ricerche. L’IMM, l’istituto per la Microelettronica e Microsistemi del Cnr, attraverso i propri ricercatori ha allestito delle postazioni didattiche per illustrare le attività che vengono svolte e spiegare i risultati conseguiti. La speciale giornata, che ha visto la partecipazione di decine di studenti, ha ripercorso i primi cento anni del CNR, anche attraverso filmati e dibattiti su tematiche legate alla fisica. L’evento, ospitato da Siciliafiera, ha visto la presenza, tra gli altri, di Maria Chiara Carrozza, presidente nazionale del Cnr.

A fare gli onori di casa è stato Vittorio Privitera, direttore del CNR-IMM di Catania. L’evento è stato coordinato da Marco Gisotti, giornalista e divulgatore scientifico. 

Dopo i saluti del prefetto di Catania Maria Carmela Librizzi, e del rettore Francesco Priolo, un video ha sintetizzato i cento anni del Cnr, un altro ha invece 'raccontato' il lavoro svolto dalla sede etnea. 

Ai momenti di dibattito hanno preso parte Maria Chiara Carrozza, Vittorio Privitera, attuale direttore IMM, Corrado Spinella, direttore DSFTM, Salvatore Lombardo, dirigente di ricerca IMM, Emanuele Rimini, primo direttore IMM, che in un suggestivo racconto ha ripercorso tutte le tappe della nascita dell’IMETEM oggi IMM, e Martina Ussia, giovane ricercatrice rientrata dall’estero con un bando del Pnrr.

Un momento dell'intervento del rettore Francesco Priolo

Un momento dell'intervento del rettore Francesco Priolo

«Il Cnr – ha spiegato Carrozza – è il più grande ente di ricerca pubblico italiano: una comunità di circa 10 mila persone e più di 200 sedi sul territorio nazionale. L’evento, nell’ambito delle tante iniziative nazionali per celebrare il centenario, è un modo per esaltare figure importanti, ripescare ricordi, ma anche evidenziare il contributo delle singole sedi: a Catania ne abbiamo un esempio concreto con l’IMM». 

E i ricercatori della sede catanese dell’Imm sono stati in prima linea, illustrando studi e progetti e rispondendo alle domande di ragazze e ragazzi, incuriositi da foto e materiali, a cominciare dalla forma a campana del Silicio grezzo. Per tutti è stata l’occasione per soddisfare curiosità sul mondo della ricerca e della tecnologia.

«Negli anni – ha spiegato il direttore Privitera , – il Consiglio nazionale di ricerche ha svolto un ruolo di collegamento tra l’università, gli studenti e l’industria. I nostri laboratori sono da sempre aperti agli studenti che fanno ricerca e che poi si perfezionano e si specializzano. E sempre più spesso ormai i risultati delle ricerche sfociano nell’apertura di nuovi segmenti di prodotto che poi arrivano all’industria, con ricadute positive per l’economia e la collettività. Il Cnr è un motore di sviluppo. Ed è importante che i ragazzi ne comprendano l’utilità e le potenzialità, anche in termini di sbocchi occupazionali».

«In Italia – ha aggiunto la presidente del CNR Carrozza – ci servono altissime competenze. Una delle finalità delle celebrazioni del centenario del CNR è quella di avvicinare i giovani alla ricerca, alla scienza e alla tecnologia e più in generale alle STEM (science, technology, engineering and mathematics)». Anche per questo, nel corso dell’evento, è stato presentato il concorso riservato agli studenti delle scuole secondarie di secondo grado: “I giovani e la loro rappresentazione della Fisica” – Competizione tra elaborati che rappresentino la Fisica. 

Si potrà partecipare attraverso video, testi, grafiche e oggetti. C’è tempo fino al prossimo 31 ottobre.

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