Caleidoscopio di suoni

Una serata all’insegna della passione e malinconia, immaginazione e fantasia al Teatro Massimo Bellini di Catania con le musiche di Wolfgang Amadeus Mozart, Maurice Ravel e Pëtr Il'ič Čajkovskij

Rossella Liliana Laudani (foto di Giacomo Orlando)

Trasportati in un vortice di emozioni e melodie con il concerto sinfonico diretto dal maestro Salvatore Percacciolo, sotto la cupola del Teatro Massimo Bellini di Catania. Un programma capace di offrire al pubblico un affascinante viaggio attraverso tre epoche e stili di musica differenti.

Si inizia con la Sinfonia n.35 in Re Maggiore K.385, nota anche come Sinfonia “Haffner” di Wolfgang Amadeus Mozart, è una delle opere più celebri composta nel 1782, commissionata dalla famiglia Haffner in occasione del conferimento del titolo nobiliare von Imbachhausen a Sigmund Haffner. Inizialmente concepita come una serenata e successivamente adattata per orchestra, si distingue per la sua eleganza formale e ricca inventiva melodica e brillante orchestrazione nel corso dei quattro movimenti.

Un Allegro con spirito caratterizzato da un tema principale energico e da un secondo tema più melodioso, per andare a un Andante con moto dolce e cantabile e un Minuetto e Trio grazioso e leggero per finire in maniera contrastante e vivace. Infine, il quarto e ultimo movimento Allegro e festoso, con un tema principale brioso e virtuosistico. Un’esecuzione che l’orchestra del Teatro Massimo Bellini ha saputo rendere magistrale in ogni aspetto, sotto la guida del direttore.

Il maestro Salvatore Percacciolo

Il maestro Salvatore Percacciolo

La prima parte del concerto si conclude con l’Ouverture-fantasia in Si minore Pëtr Il'ič Čajkovskij, figura carismatica della musica russa. Composizione orchestrale basata sulla tragedia di Romeo e Giulietta di William Shakespeare, completata nel 1880 e dedicata a Franz Liszt. Melodia ricca di contrasti, varietà di tecniche orchestrali, complessità armoniche in grado di creare un’atmosfera drammatica e coinvolgente, eseguita con grande precisione e da intensa espressività.

La seconda parte del concerto è stata dedicata ai Cinque pezzi infantili per orchestra di Maurice Ravel, sono tratti dalla suite per pianoforte “Ma mère l’Oye”, una raccolta di brani orchestrali pieni di fascino e immaginazione, composti nel 1911.

Originariamente concepiti per pianoforte a quattro mani, Ravel poi li adattò per orchestra.
L’opera si compone di cinque movimenti, ognuno dei quali racconta una storia o evoca un’atmosfera: Pavane della bella addormentata un brano lento e solenne; Fantoccio, ovvero la danza della principessa è vivace e giocoso; Emperatore del Bosco un brano evocativo e misterioso, che trasporta l’ascoltatore nel cuore di una foresta incantata, un’atmosfera solenne e suggestiva, con melodie sinuose e armonie cupe; La conversazione della Bella e della Bestia un brano tenero, intenso e commovente, molto ricco di pathos, e infine, Il giardino fatato brillante e festoso, che celebra la liberazione con melodie vivaci e armonie scintillanti.

L'orchestra

L'orchestra del Teatro Massimo Bellini

Si conclude la serata con Boléro in Do Maggiore di Maurice Ravel, composizione del 1928, originariamente concepita come balletto su commissione della ballerina Ida Rubinstein. Una melodia semplice e ossessiva, che viene sviluppata e ripetuta più volte su un ostinato ritmico nel corso di tutto il brano, creando un effetto di tensione e crescendo inesorabile. Si tratta di un tema che viene presentato con variazioni orchestrali sempre più complesse, arricchendo la texture sonora e aumentando l’intensità emotiva.

Quest’ultima viene scandita dal rullante, che ci fornisce una base propulsiva e ipnotica fino a un crescendo inarrestabile. Un leggero inizio dato dal flauto di Salvatore Vella per concludersi con il trombino di Mario Musumarra.

Come citato dallo stesso Ravel: «Non c'è musica nel Boléro, solo orchestrazione. Ho voluto comporre un’opera che potesse esser suonata da un’orchestra di pompieri».

Il concerto giunge alla fine con un fragoroso applauso e richiesta del bis, che ha tributato ai Maestri del Teatro un’ovazione sentita che con destrezza, sincronia e passione sono stati capaci di interpretare ogni sezione delle varie composizioni in programma.

Il maestro Salvatore Percacciolo

Il maestro Salvatore Percacciolo