L’economia del mare tra sostenibilità e imprenditoria al centro di un convegno di Unict
Le innovazioni nel campo dell’economia del mare in chiave sostenibile. Un tema particolarmente interessante, soprattutto per Ragusa, una delle vie di collegamento principali verso alcuni Paesi del Mediterraneo e verso Malta, che è stato al centro del convegno dal titolo Blue Economy: innovazione e sviluppo sostenibile che ha richiamato rappresentanti del mondo imprenditoriale, accademico e istituzionale.
Un’iniziativa che si è tenuta, nell’aula magna del Consorzio Universitario di Ragusa, sede dell’Università di Catania, il 29 settembre scorso nell’ambito dell’European Maritime Day 2023 sulla blue economy che presente sfide importanti per il futuro del territorio e uno dei 17 obiettivi fondamentali delle Nazioni Unite.
Il convegno, organizzato dal prof. Pierluigi Catalfo, direttore del corso di laurea in Management delle Imprese per l’Economia Sostenibile della Struttura didattica speciale di Ragusa dell’Università di Catania, insieme a Fedespedi ed Aiba, è stata l’occasione per fare il punto.
A partecipare all’incontro – anche se in collegamento da Roma - il ministro del Mare, Nello Musumeci, il quale ha evidenziato, nel suo intervento, «la disponibilità a collaborare alle iniziative sinergiche del corso di laurea dell’ateneo catanese al fine di sviluppare il ruolo strategico dell’economia del mare nel territorio».
«Del resto - come ha spiegato Francesca Longo, prorettrice dell’ateneo catanese - gli obiettivi delle Nazioni Unite sono strettamente connessi tra loro e quindi per avere acque pulite bisogna avere, oltre che innovazione anche metodo».

Un momento dell'intervento del ministro Nello Musumeci
«Il nostro futuro necessita di un sviluppo sostenibile e il corso di laurea Mies presente a Ragusa, uno dei pochissimi con queste specificità in Italia, costituisce un investimento culturale determinante per la formazione di giovani esperti in un contesto nuovo – ha spiegato il prof. Pierluigi Catalfo -. Il corso di laurea consente ai nostri giovani di valutare attentamente gli aspetti della sostenibilità all’interno dell’attività economica».
«Nei porti, per esempio, la transizione energetica - come ha sottolineato Francesco Di Sarcina, presidente dell’Autorità Portuale del Mar di Sicilia Orientale - la Blue Economy deve passare da più strade, non soltanto quelle tradizionali».
Per Giuseppe Lavima, presidente del Consorzio Universitario, «la collaborazione dell’Università di Catania a Ragusa con le realtà aziendali, sociali e didattiche del territorio consentirà di cambiare paradigmi sulla base di un sistema di ideazione nuovo».
A seguire Alberto Cozzo, presidente Fedespedi Sicilia, ha sottolineato che «sono tante le sfide per il comparto delle spedizioni che nel mondo delle imprese accompagnano la vita di un prodotto fino agli utenti finali». «Ma c’è anche il ruolo della formazione e l’università deve continuare questo processo di sviluppo che possono mostrare alla governance processi di rinnovamento forti che non sia solo un processo economico anche un processo di rivoluzione culturale dei territori», ha aggiunto.
Tra gli interventi anche quelli di Flavio Sestilli, presidente di AIBA, di Stefania Milione, comandante del Porto di Pozzallo, di Antonella Leggio, vice presidente BAPR, di Marco Meneguzzo di Fondazione Symbola e del prof. Biagio Pecorino dell’ateneo di Catania.

Un momento dell'intervento della prorettrice Francesca Longo