Sei studenti del corso di laurea magistrale in Ingegneria delle Acque e dei Trasporti hanno approfondito sul campo la nuova opera marittima in costruzione
Un’opera unica al mondo per complessità, dimensioni e, soprattutto, per le ricadute positive sulla città. Si presenta così la futura nuova diga foranea di Genova in via di costruzione, il più grande intervento di sempre per il potenziamento della portualità italiana.
E nei giorni scorsi sei studenti - Cristiana De Gaetano, Antonio Di Salvo, Vincenzo Foti, Clara Leonetti, Corrado Pappalardo e Anna Sangiorgi insieme con i ‘colleghi’ de la Sapienza Università di Roma - del corso di laurea magistrale in Ingegneria delle Acque e dei Trasporti del Dipartimento di Ingegneria civile e architettura dell’Università di Catania hanno visitato il cantiere all’interno del porto di Genova.
La visita è stata organizzata dai docenti Enrico Foti dell’Università di Catania e Giuseppe Sappa de la Sapienza Università di Roma, entrambi membri della commissione di collaudo dell'opera, per far conoscere gli aspetti tecnici dell’opera.
Ad accompagnare gli studenti nel corso della visita anche i professori Rosaria Ester Musumeci, Luca Cavallaro e Salvatore Leonardi del Dicar di Unict. A contribuire alla realizzazione dell’iniziativa – sostenuta con un contributo dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Catania - il Consorzio PerGenova Breakwater per la disponibilità ad accogliere gli studenti e a illustrare l’opera e le attività che si svolgono nei cantieri a terra e in mare.
Gli studenti di Unict e Sapienza Roma in visita ai lavori della nuova diga foranea del porto di Genova
La nuova diga foranea del porto di Genova
L’opera si appresta a diventare unica nel suo genere dal punto di vista ingegneristico in quanto il suo basamento poggerà su fondali fino a una profondità record di 50 metri e nella sua configurazione finale raggiungerà una lunghezza complessiva di circa seimila metri. Per realizzare il basamento saranno impiegati sette milioni di tonnellate di materiale roccioso, su cui verranno posizionati elementi prefabbricati in cemento armato.
Per i primi quattromila metri della diga saranno posizionati oltre 90 cassoni cellulari. I cassoni misureranno fino a 33 metri di altezza (come un palazzo di dieci piani), 35 metri di larghezza e 67 metri di lunghezza.
I lavori sono divisi in due fasi: nella prima fase, che terminerà nel 2026, sarà realizzato il nuovo ingresso da Levante, largo oltre 300 metri, e sarà esteso lo spazio di manovra per le navi.
Nella seconda fase, che verrà conclusa nel 2030, sarà completato l’ampliamento del canale di Sampierdarena, che arriverà a una larghezza di 400 metri, aumentando così l’operatività e la competitività di tutti i terminal dello storico bacino commerciale.
Grazie alla realizzazione di quest’opera, Genova si candida a diventare un centro di gravità per le grandi navi e un grande hub logistico per il commercio in Europa.
La nuova diga consentirà l’ingresso nel porto di Genova delle grandi navi portacontainer, lunghe oltre 400 metri e larghe 60 metri, e delle navi da crociera “World Class” e permetterà al porto del capoluogo ligure di competere con i maggiori porti europei, capitalizzando il vantaggio della posizione geografica ottimale, al centro delle rotte tra l’Asia e le Americhe.
Genova è, infatti, molto più vicina ai grandi porti asiatici rispetto ai porti del Nord Europa (circa mille miglia nautiche in meno).