Alla scoperta della natura

Oltre trenta partecipanti hanno festeggiato la Giornata mondiale della Biodiversità con una escursione ai Monti Scuderi nei Peloritani

Alfio Russo

Una escursione ai Monte Scuderi nei Peloritani per osservare da vicino la biodiversità vegetale e condividere le conoscenze delle piante, dei boschi, dei fiumi, della montagna e della flora spontanea in uno dei luoghi più suggestivi e selvaggi della Sicilia.

Ad organizzare l’iniziativa, in occasione della Giornata mondiale della Biodiversità, che si celebra ogni anno il 22 maggio, è stata l’Università di Catania in collaborazione con il Circolo Legambiente Taormina Valle Alcantara APS (rappresentata da Annamaria Nossing), l’Associazione Serapide (Daniel Carnabuci) e l’Istituto per la Cultura Siciliana (Gaetano Consalvo).

Ad accompagnare gli oltre partecipanti, tra piccoli e grandi, esperti di settore, amanti della natura, studenti del corso di laurea in Biologia all’Università di Catania, è stato Saverio Sciandrello, docente di Botanica e di Analisi e monitoraggio della flora dell’ateneo catanese con la partecipazione di Valentina Tamburino, direttrice del Parco Fluviale dell’Alcantara, da sempre impegnati nella promozione della conservazione e valorizzazione degli ambienti naturali.

Un sito del sentiero ammirato dai partecipanti all'escursione

Un sito del sentiero ammirato dai partecipanti all'escursione

Undici chilometri di bellezza di sentiero, un’area di straordinaria ricchezza floristica e di habitat naturali, con una flora complessiva di circa mille specie vegetali, alcune specie vegetali di notevole valore scientifico con una distribuzione geografica molto localizzata, come Hieracium hypochoeroides subsp. montis-scuderii, Silene peloritana, Edrainthus siculus, Odontites bocconei, Asperula peloritana, Linum punctatum, Thymus praecox  subsp. parvulus, Centaurea gussonei, Dianthus graminifolius, Lomelosia crenata, Viola aethnensis subsp. messanensis, Plantago humilis, che trovano riparo sulle rupi di Monte Scuderi (1253 m slm).

I partecipanti, seguendo il sentiero che dal fiume della Santissima conduce alla dorsale dei Peloritani, hanno potuto osservare e godere le suggestive pareti rocciose esposte a nord, alle Gole della Santissima, colonizzate da Bupleurum fruticosum, raro arbusto sempreverde della flora mediterranea, a fioritura estiva, ma anche alcune piante largamente usate in passato nelle tradizioni locali, come le salutari verdure Caccialepre (Reichardia picroides) e Coscia vecchia (Hypochaeris radicata), il profumatissimo origano (Origanum vulgare subsp. viridulum) e Finocchio selvatico (Anethum foeniculum), la piccola felce rupicola Spaccapietre (Asplenium ceterach) per curare i calcoli renali, la rigogliosa Felce aquilina (Pteridium aquilinum) per coprire e tenere a fresco le verdure e frutti appena raccolti.

Escursionisti partecipanti all'iniziativa

Escursionisti partecipanti all'iniziativa

E ancora alcune delle famiglie botaniche trattate durante il corso di botanica (per gli studenti) e utili per la stesura dell’erbario. In particolare, Asteraceae, Liliaceae, Poaceae, Papilionaceae, Lamiaceae, Boraginaceae, Papaveraceae, Brassicaceae, Ranunculaceae, Scrophulariceae, Fagaceae. Soffermandosi su alcune famiglie di particolare interesse botanico, come le Asterceae, per la loro suggestiva infiorescenza che simula un fiore con funzione vessillare (attrattiva per gli insetti), le Lamiaceae, specie per lo più aromantiche con il caratteristico fusto a sezione quadrangolare.

Nel corso della passeggiata i partecipanti hanno potuto ammirare suggestivi e rari boschi a dominanza di frassino (Fraxinus ornus) e carpino nero (Ostrya carpinifolia), con presenza di alcune querce (Quercus ilex e Quercus congesta), nei canaloni più freschi, con un folto sottobosco a Polystichum setiferum, suggestiva felce a distribuzione circumboreale legata a particolari condizioni di umidità.

Ed, inoltre, piccole pozze ricche di vita, alimentate dai corsi d’acqua o da falde affioranti, interessate dalla tipica vegetazione igrofila erbacea, con la rara Montia arvensis, il Nasturtium officinale e la profumatissima Mentha pulegium.

Escursionisti partecipanti all'iniziativa

Escursionisti partecipanti all'iniziativa

A colpire l’attenzione dei partecipanti le estese formazioni alto arbustive ad Erica arborea, specie legnosa favorita dai frequenti passaggi di fuoco, un tempo le radici ciocco utilizzate per la costruzione pipe, per via del legno duro e molto resistente al calore.

Così come le estese e rigogliose praterie di Felce Aquilina, anch’essa legata al fuoco, con resistenti rizomi (fusti prostrati sotterranei) con funzione protettiva e di moltiplicazione vegetativa per far fronte alle avversità ambientali. 

Spettacolari i nuclei di castagni, con esemplari di grosse e vetuste dimensioni, danneggiati dai ripetuti passaggi di fuoco, localizzati sul versante nord-ovest di Pizzo Perara a 850 m di quota, che i visitatori hanno ammirato. Probabilmente un tempo i castagni erano gelosamente custoditi per la produzione del legname e di farina di castagne.

E, infine, le suggestive montagne e le valli dei Peloritani con Monte Scuderi, Monte Poverello, Pizzo Palombara, Pizzo Cavallo, Vallone Ilici Lunga, Piano dei Margi, Pizzo Eremiti.

Gli escursionisti partecipanti all'iniziativa

Gli escursionisti partecipanti all'iniziativa

Si è richiamata l’attenzione sull’importanza della conservazione della diversità vegetale e il valore degli habitat boschivi, una risorsa naturale preziosa da conservare non solo noi ma soprattutto per le generazioni future, su cui si basano numerosi servizi ecosistemici essenziali per la nostra vita, quali la produzione di ossigeno, il sequestro di anidride carbonica dall'atmosfera, il contrasto al dissesto idrogeologico e agli effetti del cambiamento climatico.