A distanza di un anno nuova missione dei ricercatori Unict nell’ambito del Baghdad Urban Archaeological Project
A quasi un anno dalle scoperte della città fortificata dell’epoca della I Dinastia di Babilonia, riprendono a Tell Muhammad nel sud della capitale irachena le ricerche del Baghdad Urban Archaeological Project (BUAP), una missione dell’Università di Catania realizzata in collaborazione con lo State Board of Antiquities and Heritage dell’Iraq e grazie al supporto del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.
Il progetto di ricerca archeologico - diretto dal prof. Nicola Laneri, docente di Archeologia e Storia dell'Arte del Vicino Oriente al Dipartimento di Scienze umanistiche dell’Università di Catania – che proseguirà per i prossimi due mesi, ha l’obiettivo di investigare le antiche vestigie della città mesopotamica e, soprattutto, avviare un percorso di sviluppo di una archeologia sostenibile nella capitale irachena.
Proprio nel dicembre scorso i ricercatori dell’ateneo catanese riportarono alla luce, nel sito di Tell Muhammad nel sud di Baghdad (leggi l'articolo), ampi tratti della cinta muraria monumentale di quasi 6 metri di spessore (tra cui anche la porta monumentale) edificata in mattoni crudi all’epoca di Hammurabi di Babilonia (risalenti al periodo 1792-1750 a.C.).
Attraverso un programma di restauro degli edifici in mattoni crudi e di creazione di coperture e pannelli esplicativi, in collaborazione anche con i dipartimenti dell’ateneo catanese e con enti di ricerca internazionale, il sito di Tell Muhammad potrà diventare un prezioso strumento nel centro della capitale dell’Iraq per stimolare la conoscenza di una delle epoche più importanti della storia mondiale, ossia l’Età Paleobabilonese.
Il sito di Tell Muhammad a Baghdad
Con l’obiettivo di chiarire ulteriormente il ruolo dell’antica città durante il secondo millennio a.C., quindi, il team Unict aprirà nuove aree di scavo, oltre ad iniziare un progetto di conservazione delle esistenti architetture in mattoni crudi. In particolare, l’attenzione verrà diretta sul rapporto del sito con il territorio circostante, sulle infrastrutture legate alla gestione delle acque - data l’identificazione di un canale parallelo alle mura e di canalette di scolo - e sulla possibile presenza di fasi più antiche.
Lo studio dei materiali permetterà di stabilire eventuali connessioni con altri siti della regione e di ridefinire la cronologia interna.
Nelle giornate dedicate al riposo lavorativo, il team ha anche colto l’occasione per visitare alcuni dei luoghi più suggestivi del Medio Oriente, che rendono la regione di Baghdad un palinsesto millenario le cui testimonianze narrano la storia delle prime civiltà sulle rive dei fiumi Tigri ed Eufrate, l’affermarsi dell’impero Babilonese e lo splendore del vasto impero islamico in epoca medievale.
Tra i momenti più evocativi, la visita alla leggendaria città di Babilonia, luogo dove furono creati il celebre Codice di Hammurabi, l’Etemenanki (passata alla storia come la Torre di Babele) e i Giardini Pensili - questi ultimi considerati una delle sette meraviglie del mondo antico - e che con la sua ricca storia e il suo patrimonio culturale senza tempo continua a ispirare l’interesse dei giovani archeologi.
Il team di studenti, il prof. Nicola Laneri e Muhammed Muwaffaq durante il primo giorno di scavo a Tell Muhammad