Il progetto di ricerca interdisciplinare prevede azioni di analisi e catalogazione delle collezioni e di valorizzazione tramite virtual tour
Un’indagine sistematica delle collezioni d'Arte Sacra in area calatina per promuovere e valorizzare il ricco patrimonio conservato nei locali del Museo Diocesano di Caltagirone.
Un sistema di azioni interdisciplinari che saranno realizzate grazie all’impiego di tecnologie avanzate messe a disposizione dai diversi dipartimenti dell’Università di Catania.
Le indagini scientifiche su alcuni manufatti della collezione saranno studiati nell’ambito della ricerca della dottoranda Marilisa Spironello in Scienze per il Patrimonio e la Produzione culturale afferente al Dipartimento di Scienze Umanistiche dell’Università di Catania e coordinato dal prof. Pietro Militello.
Una ricerca - dal titolo “Musei d'Arte Sacra nell'area calatina: analisi e proposte progettuali” - fortemente sostenuta dal vescovo della Diocesi calatina, mons. Calogero Peri, dal direttore del Museo Diocesano di Caltagirone, don Fabio Raimondi, e dal direttore della Biblioteca e dell’Archivio diocesani, dott. Francesco Failla.
«L’obiettivo della ricerca è di realizzare un’indagine sistematica delle collezioni d'Arte Sacra in area calatina, all’interno della quale sono confluite raccolte artistiche molto eterogenee, composte da oggetti d'arte decorativa, ma, soprattutto, da suppellettili liturgiche di varia datazione e manifattura, la cui ricca presenza consente la possibilità di un’accurata definizione della loro cronologia, tracciandone, altresì, l’evoluzione stilistica che interessò sia le Maestranze siciliane degli Argentieri, che quelle degli Orafi» spiega la dottoranda Marilisa Spironello.
«La ricognizione proposta, basata sulla preliminare analisi e successiva catalogazione scientifica dei manufatti, mediante schede redatte anche attraverso la normativa ICCD di tipo 3.00, si rende necessaria non solo per un’organica valorizzazione delle collezioni diocesane calatine, ma anche per estrapolare i contenuti da immettere in un database aggiornabile il quale, sfruttando il potenziale tecnologico, ne possa consentire una più diffusa promozione – spiega la prof.ssa Germana Barone, ordinaria di Georisorse minerarie e Applicazioni mineralogico-petrografiche per l'ambiente ed i beni culturali dell’ateneo catanese e tutor della dottoranda -. L’attività di catalogazione sarà implementata dallo svolgimento sul campo di analisi non distruttive come la spettroscopia di Raman e la spettrofotometria XRF, utili a stabilire la composizione delle gemme e delle leghe su alcuni manufatti selezionati e a ricostruirne eventuali contesti di provenienza».
Museo Diocesano di Caltagirone, indagini su collezioni di arte sacra
Le indagini saranno coordinate, oltre che dalla docente Germana Barone, anche dal prof. Paolo Mazzoleni e dalle dott.sse Maria Cristina Cagginai e Maura Fugazzotto del Dipartimento di Scienze Biologiche, Geologiche ed Ambientali dell’Università di Catania.
All’attività di catalogazione seguirà quella di valorizzazione, attuata mediante la realizzazione di Virtual Tour prevista sempre nell’ambito delle attività di ricerca.
«I virtual tour prevedono l’inserimento di punti di aumento (hotspots) che consentiranno la consultazione delle schede compilate, favorendo, parimenti, la possibilità di individuare una serie di interconnessioni tematiche nella cornice di senso di una realtà museale diffusa e pienamente accessibile» spiega il docente Filippo Stanco, associato di Informatica al Dipartimento di Matematica e Informatica dell’Università di Catania e co-tutor del progetto.
Le attività di ricerca, inoltre, saranno supportate dalla responsabile scientifica dell’allestimento museale, la prof.ssa Maria Concetta Di Natale, storica dell’arte e docente di Arte Sacra, Museologia e Storia del Collezionismo per le Arti Decorative all’Università di Palermo, tra i massimi esperti in Storia delle Arti Applicate e dell’Oreficeria in Sicilia.
Museo Diocesano di Caltagirone, i ricercatori dell'Università di Catania