Al Polo Bioscientifico del Di3A tecnici e professionisti si sono confrontati in un workshop e focus group nell’ambito del progetto Climate Adaptation and Resilience Demonstrated In the MEDiterranean region
Costruire la resilienza climatica nella regione biogeografica del Mediterraneo, unificando gli sforzi individuali di regioni e comunità in diversi paesi e continenti. Sono gli obiettivi del progetto Cardimed - Climate Adaptation and Resilience Demonstrated In the MEDiterranean region finanziato nell’ambito del programma Horizon Europe.
E nei giorni scorsi, nell’aula “Perrotta” del Polo Bioscientifico del Dipartimento di Agricoltura, Alimentazione e Ambiente dell’Università di Catania, si sono tenuti il workshop e il focus group dal titolo Le Soluzioni Basate sulla Natura per la mitigazione del rischio idraulico in ambito urbano – Demo Site 4.1 – Catania organizzati nell’ambito delle attività di Cardimed, un progetto avviato a settembre del 2023 che coinvolge un partenariato di 52 soggetti.
Un progetto di ricerca che ha ottenuto un finanziamento complessivo di oltre 21 milioni di euro ed è coordinato dal prof. Simos Malamis della National Technical University di Atene.
Cardimed permetterà di sperimentare Soluzioni Basate sulla Natura (NBS) in nove siti dimostrativi, ubicati in dieci regioni e venti diverse località, per affrontare le sfide del cambiamento climatico. Catania in Sicilia, insieme alla piccola comunità di Ferla, rappresenta uno dei Demo Site (Demo 4 – Urban Resilience) che vede coinvolti diversi partner Università di Catania, Iridra, Comune di Catania, Dipartimento Tecnico Regionale della Regione Sicilia e Svimed-Ragusa.
Numerose le relazioni svolte dagli esperti nell’ambito del workshop moderato dal prof. Giuseppe Cirelli, ordinario di Idraulica agraria e sistemazioni idraulico-forestali all’Università di Catania e responsabile scientifico del progetto Cardimed.
Un momento del workshop
Ad aprire i lavori gli interventi dei presidenti e rappresentanti dei diversi ordini professionali coinvolti (agronomi, architetti, ingegneri e geologi) e dell’associazione Legambiente Catania che hanno mostrato grande interesse per la tematica affrontata.
In apertura dei lavori sono intervenuti l’Ingegnere Alfio Torrisi, segretario dell’Ordine degli Ingegneri della provincia di Catania, il dott. Enrico Catania, vice-presidente dell’Ordine dei Dottori agronomi e forestali della provincia di Catania, il dott. Mauro Corrao, presidente dell’Ordine Regionale dei Geologi della Regione Sicilia, l’avvocato Viola Sorbello, presidente Legambiente Catania, il prof. Salvatore Barbagallo, presidente del Centro Studi di Economia applicata all’Ingegneria di Catania.
Infine, ha inviato il suo saluto l’architetto Veronica Leone, presidente dell’Ordine degli Architetti PPC della Provincia di Catania.
In particolar modo le attività del workshop si sono concentrate sulle soluzioni basate sulla natura e e sulle tecniche di drenaggio urbano sostenibile (Sustainable Urban Drainage System – SuDS) per la gestione delle acque piovane in ambito urbano con un focus sul Demo Site di Catania.
Demo Site 4.1 Catania – Tondo Gioeni
L’Ing. Anacleto Rizzo di Iridra è intervenuto con una relazione sui diversi Sustainable Urban Drainage System e i loro ambiti di applicazione con esempi pratici di progettazione e realizzazione di rain garden e bioswales in Nord Italia.
A seguire il prof. Giuseppe Cirelli ha introdotto il progetto Cardimed partendo dai risultati del progetto Gifluid (di cui l’Università di Catania è stata capofila) che, conclusosi a dicembre 2023 ha previsto la realizzazione ed il monitoraggio di infrastrutture verdi per la mitigazione del rischio idraulico in ambito urbano e sub-urbano nei territori della Sicilia e di Malta.
Il prof. Cirelli nella sua relazione ha analizzato le criticità del rischio idraulico nell’area urbana di Catania, evidenziando come l’eccessivo consumo di suolo nell’area pedemontana (circa il 40% della superficie è urbanizzato) abbia comportato un incremento dei deflussi di pioggia sulla rete stradale mettendo in crisi il sistema di drenaggio urbano convenzionale, e ha illustrato gli interventi dimostrativi realizzati a Catania presso il Di3A (tetto verde) ed Aci Castello (pavimentazioni permeabili e giardini della pioggia).
Nel corso del workshop è stata offerta l’opportunità ai partecipanti di visitare il tetto verde del Polo Bioscientifico del Di3A realizzato nell’ambito del progetto Gifluid guidati dal dott. Annibale Sicurella che ne ha curato la progettazione e la realizzazione insieme all’Università di Catania.
Un momento della visita al tetto verde del Polo Bioscientifico del Di3A, quale esempio di soluzione basata sulla natura per la gestione delle acque piovane
Successivamente, il dott. Fabio Masi, in qualità di responsabile Ricerca e sviluppo e direttore tecnico della società italiana di ingegneria Iridra Srl, che è responsabile della progettazione del Demo Site di Catania, ha illustrato le attività e gli obiettivi del progetto Cardimed.
A seguire, la prof.ssa Feliciana Licciardello e la dott.ssa Liviana Sciuto della sezione Idraulica e territorio del Di3A hanno presentato la metodologia operativa per l’analisi idraulica e la valutazione del rischio di allagamento che è stata eseguita lungo l’asse della circonvallazione di Catania (sistema di rotatorie del Tondo Gioeni e del Garibaldi-Nesima) ed introdotto il concetto di invarianza idraulica-idrologica all’interno delle politiche europee e regionali.
Il workshop si è concluso con un intervento della dott.ssa Gaia Militello, in qualità di Rup del progetto Cardimed per il Comune di Catania, che ha introdotto l’opera di drenaggio urbano sostenibile che verrà realizzata al Tondo Gioeni successivamente dettagliata e presentata dall’Ing. Anacleto Rizzo.
Nello specifico, l’ing. Rizzo ha discusso il Pfte che è in fase di completamento, spiegando come l’infrastruttura è stata pensata combinando Soluzioni Basate sulla Natura (giardini della pioggia e pozzi perdenti) con tecniche tradizionali che permetteranno di smaltire parte dei deflussi provenienti da via del Bosco e dal viale Andrea Doria alleggerendo il carico idraulico sul sistema convenzionale di smaltimento delle acque piovane.
Un momento dell’intervento della dott.ssa Gaia Militello, Rup del progetto Cardimed per il Comune di Catania, insieme con l’ing. Anacleto Rizzo di Iridra
I lavori sono proseguiti con un focus group a cui hanno partecipato, con grande entusiasmo e coinvolgimento, circa quaranta professionisti ed esperti con diverse competenze (agronomi, architetti, geologi, ingegneri, paesaggisti e pianificatori) che hanno avuto l’opportunità di confrontarsi e fornire il loro contributo per lo sviluppo di diversi tools digitali che verranno realizzati nell’ambito del progetto Cardimed con lo scopo di supportare le autorità locali e regionali nella pianificazione, gestione e monitoraggio dei Sustainable Urban Drainage System e di diffondere i risultati sensibilizzando i cittadini.
Ad aprire i lavori sono stati l’ing. Anacleto Rizzo e la dott.ssa Liviana Sciuto che hanno presentato i quattro tools digitali in fase di sviluppo proposti dal partenariato del progetto Cardimed. Successivamente, sono stati costituiti quattro gruppi eterogenei e multidisciplinari che, supportati dai facilitatori (dott.ssa Alessia Rizzo, ing. Anacleto Rizzo, dott. Vincenzo Scavera, dott.ssa Liviana Sciuto), hanno espresso sulla base delle loro competenze le proprie opinioni e preferenze sulle funzionalità dei tools facendo emergere pregi e criticità. I lavori si sono conclusi con la restituzione dei risultati che sono stati presentati da un membro di ciascun gruppo.
A chiusura dei lavori, il prof. Giuseppe Cirelli ha annunciato che primo meeting annuale del progetto Cardimed si svolgerà a Catania dal 25 al 27 settembre nei locali del Di3A. Per il prossimo meeting è prevista la partecipazione di oltre cento delegati in rappresentanza dei 52 partner di progetto (università, centri di ricerca, enti locali e regionali, ed aziende private) di tredici diverse nazioni (Grecia, Italia, Spagna, Portogallo, Francia, Germania, Olanda, Austria, Malta, Cipro, Croazia, Regno Unito, Turchia).
I partecipanti al focus group