Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Cell Press. «La tutela dei pazienti è una missione» ha detto Marcello Migliore di Unict premiato dal Coni a Roma col "Fair Play for Life"
Un nuovo trattamento multi-specialistico per combattere il mesotelioma.
Dopo dieci di anni di ricerche e di presentazioni preliminari a numerosi congressi nazionali e internazionali, lo studio – dal titolo Comparison of video-assisted pleurectomy/decortication surgery plus hyperthermic intrathoracic chemotherapy with VATS talc pleurodesis for the treatment of malignant pleural mesothelioma: A pilot study – è stato pubblicato sulla rivista scientifica Cell Press.
Nato nel 2012 da una collaborazione tra il Dipartimento di Chirurgia generale e specialità medico-chirurgiche dell'Università di Catania, l’Azienda ospedaliero-universitaria Policlinico “Rodolico-San Marco” e il Policlinico Morgagni di Catania, lo studio riguarda un argomento di grande importanza sociale in quanto affligge soprattutto lavoratori, e le loro famiglie, entrati in contatto con l'amianto. Basti pensare alle aree siciliane di Priolo, Milazzo, Gela e Biancavilla in cui si registra una particolare incidenza della malattia altamente letale che, inoltre, ha un lungo periodo di latenza.
Lo studio finanziato in parte con fondi FIR è stato effettuato in collaborazione tra varie specialità con capofila la Chirurgia toracica universitaria diretta dal prof. Marcello Migliore, ideatore della ricerca e primo firmatario dello studio a cui hanno collaborato anche i docenti Maria Fiore, Corrado Spatola, Riccardo Polosa, Paolo Vigneri, Francesco Basile e Margherita Ferrante dell’Università di Catania, Tommaso Filippini dell’Università di Modena e Reggio Emilia, Rosario Tumino dell’Asp di Ragusa, Mara Sabbioni dell’Italian National Asbestos Organization, Marco Nardini del St. James University Hospital di Leeds e Sergio Castorina del Policlinico Morgagni di Catania.
Un momento dell'intervento del prof. Marcello Migliore nel corso della premiazione al Coni a Roma (fonte: Il Giornale dell'Amianto)
«Il nuovo trattamento previsto dalla ricerca è stato particolarmente apprezzato all'estero ed è stato recentemente riportato sulla rivista Thorax dove un gruppo inglese di Leicester ha chiesto di poter inserire questa procedura nelle linee guida per il trattamento del mesotelioma – spiega il prof. Marcello Migliore -. Rispetto agli interventi tradizionali si interviene in chirurgia mini-invasiva con mini-toracotomia e all'intervento chirurgico demolitivo si aggiunge anche la chemio ipertermia intraoperatoria. È chiaro che il solo intervento chirurgico non è risolutore, ma occorre il trattamento multi-specialistico di oncologi e radioterapisti associato per garantire la lunga sopravvivenza dimostrata nello studio di ben 45 mesi per il mesotelioma epitelioide».
«Questi risultati ottenuti con la dedizione, anche di tutto il personale infermieristico di reparto e di sala operatoria, pone l’Università di Catania e il Policlinico catanese ai vertici mondiali per questo tipo di tumore – aggiunge l’esperto in chirurgia toracica -. Risulta evidente per gli scettici che non si tratta di false speranze di sopravvivenza, ma di vere speranze che fanno vedere un po' di luce a chi si trova purtroppo in un tunnel».
Il prof. Migliore adesso, in accordo con l'Università di Catania, sta lavorando in un prestigioso ospedale all'estero dove si sta creando un centro di studio e trattamento ad hoc per i tumori avanzati del torace e, nei giorni scorsi, per la particolare attenzione a difesa dei pazienti e della professione, è stato selezionato dalla commissione nazionale per il Premio Fair Play For Life.
Nel corso della cerimonia - nel Salone d'onore del Coni a Roma alla presenza del ministro dello Sport, Andrea Abodi - il docente catanese è stato premiato per gli studi innovativi sul mesotelioma e per la difesa dei principi etici della professione medica.
Il prof. Marcello Migliore