Il settimo e penultimo appuntamento della rassegna si è tenuto al Teatro Sangiorgi
Il violoncello del maestro Giovanni Sollima e l’orchestra della Camerata Strumentale Siciliana composta da giovani musicisti hanno eseguito quattro brani di musica contemporanea di autori provenienti da diverse città d’Italia. In chiusura l’esecuzione di uno dei pezzi più rappresentativi del compositore palermitano.
Una serata informale suggerita dall’abbigliamento degli stessi ragazzi e ragazze dell’orchestra, i quali, una volta giunti sul palco, hanno sorpreso non solo per la giovane età, ma anche per la loro spontaneità, come un membro del pubblico ha commentato a bassa voce.
Uno degli aspetti più interessanti della serata – settimo e penultimo appuntamento di InterSezioni, il fortunato festival catanese dedicato alla musica contemporanea nato dalla collaborazione tra il violoncellista Giovanni Sollima, che lo dirige artisticamente, e il compositore Giovanni Ferrauto, direttore artistico della Camerata Polifonica Siciliana con la collaborazione dell'Università di Catania e del Teatro Massimo Bellini - è stata la presenza degli stessi compositori dei brani, i quali, prima di ogni esecuzione, hanno dato una breve spiegazione del messaggio che le loro composizioni intendono esprimere.
I compositori sul palco
Ad aprire il concerto I sentimenti del mare del compositore e fisico Andrea Virtuoso: le lunghe note suonate dal violoncello ricordano le onde che dalla riva si ritirano verso il mare, a cui man mano si aggiungono gli strumenti dell’orchestra, generando un crescendo come il mare in tempesta per poi tornare alla calma.
Virtuoso spiega che il suo obiettivo qui è stato voler riprodurre il rumore del mare di Trieste che egli sente ogni qualvolta esce dall’Università; inoltre, ha aggiunto che il brano si divide in due parti: la prima dedicata al solo violoncello e una seconda che vede l’introduzione dell’orchestra.
Raggiunge il palco Federico Gon, autore triestino del secondo brano, Concerto Mediterraneo per violoncello e orchestra. Tra uno scambio di battute e l’altro, i musicisti hanno regalato agli spettatori questa ipnotica esecuzione in cui una melodia dal sapore arabo viene riprodotta con la voce da Sollima e poi ripresa con il violoncello accompagnato da tutti gli elementi dell’orchestra.
Giovanni Sollima mentre suona il violoncello di cartone
Non è stata solo un’escalation di brani, ma Sollima è stato capace, grazie alla sua professionalità e ironia, di coinvolgere il pubblico strappando anche qualche risata.
Elina Cherchesova, l’unica donna tra i compositori, ha deliziato la platea con il suo Poême, che ha eseguito al pianoforte accompagnata dal violoncello di Sollima. Nata in Russia, ma residente in Calabria, la pianista ha definito il suo brano un «caleidoscopio di immagini», una visione di paesaggi russi che terminano con il sole, quello calabrese.
Morfemi è un pezzo per violoncello e archi composto da Andrea Amici. Compositore, direttore d’orchestra e docente di lettere nelle scuole secondarie di primo grado, nella sua introduzione al brano precisa che si tratta di una riflessione sulla lingua e «ai nomi che galleggiano», anche se non hanno significato.
Questa volta il ruolo di violoncellista sarà ben ricoperto dal giovane musicista Francesco Angelico, la cui interpretazione ha riscosso il favore e il gradimento del pubblico presente in sala.
Il violoncello di cartone
In chiusura del concerto la composizione di Giovanni Sollima dal titolo The N-Ice Cello Concerto: andante, lento e affrettando e Monsiuzam, parola probabilmente derivata dall’antico tedesco Mond che significa “luna”, siu indica il “viso” e sanft con il significato di “dolcemente”.
The N-Ice Cello è un progetto che nasce come tour musicale con un violoncello di ghiaccio, che, come spiega Sollima, alla fine del progetto è stato sciolto nelle acque del mare.
È così che il violoncello di cartone prende il suo posto, osservato dagli spettatori desiderosi di sentirne il suono.
Al termine dell’esecuzione, il pubblico visibilmente soddisfatto si è lasciato andare in un grande applauso al violoncellista così come a tutta l’orchestra e ai compositori dei brani, i quali nel frattempo hanno raggiunto il palco concludendo questa sobria serata musicale.
Giovanni Sollima e i compositori salutano il pubblico