La certificazione aggiuntiva al titolo di dottore di ricerca è stata rilasciata in quanto la tesi ha rispettato i quattro parametri fissati dall’European University Association
Con una tesi sulla ricostruzione dei rapporti tra il Regno d’Italia e le comunità religiose presenti in Eritrea, Somalia, Etiopia, Libia e Dodecaneso, Andrea Miccichè ha conseguito la certificazione di Doctor Europaeus a conclusione del dottorato di ricerca internazionale in Giurisprudenza.
La tesi di dottorato – dal titolo Esperienze di pluralismo culturale e religioso nel diritto ecclesiastico coloniale italiano. Norme, giurisprudenza, dottrina (tutor il prof. Orazio Condorelli) – è stata discussa nel corso dell’esame finale di dottorato nell’aula magna del Dipartimento di Giurisprudenza e ha consentito ad Andrea Miccichè di conseguire il prestigioso titolo aggiuntivo in quanto ha ottenuto il giudizio positivo da almeno due docenti appartenenti a istituzioni universitarie di paesi europei diversi tra loro ed una parte della discussione della tesi è stata effettuata in una delle lingue ufficiali dell’Unione europea diversa dall’italiano.
Ed, inoltre, almeno un componente della commissione d’esame appartiene a un’istituzione universitaria di uno stato europeo e la tesi è stata in parte preparata in seguito a un soggiorno di ricerca in un altro paese europeo.
Il dottore di ricerca 'Europaeus' Andrea Miccichè
«La ricerca si è concentrata sulla ricostruzione dei rapporti tra il Regno d’Italia e le comunità religiose presenti nei possedimenti d’oltremare, in particolar modo in Eritrea, Somalia, Etiopia, Libia e Dodecaneso, nel periodo tra il 1869 e il 1945 – spiega il neo dottore di ricerca -. Il modello adottato per garantire la convivenza tra appartenenti a confessioni differenti, musulmani, ebrei e cristiani ortodossi, è stato il riconoscimento civile dei diritti etnico-religiosi propri di ciascun gruppo sociale, soprattutto in materia di statuto personale, familiare e successorio».
«Nella tesi – ha aggiunto Andrea Miccichè - sono stati presi in considerazione l’aspetto normativo, il contributo della giurisprudenza coloniale e la riflessione dottrinale degli ecclesiasticisti Costantino Jannaccone e Arnaldo Bertola».
Andrea Miccichè, Pietro Stefano Maglione e Alessandro Zuccarello
«Anche attraverso fonti d’archivio – ha aggiunto - è stato possibile osservare come la vicenda coloniale italiana, pur segnata da gravi contraddizioni e manifeste violazioni dei diritti umani dei popoli sottomessi, abbia costituito una tappa nel percorso storico di affermazione dei principi di libertà di coscienza e uguaglianza, nonché una chiave di lettura per affrontare le sfide contemporanee della multiculturalità».
Oltre ad Andrea Miccichè, hanno conseguito il titolo di dottore di ricerca internazionale in Giurisprudenza (XXXV ciclo), coordinato dalla prof.ssa Anna Maria Maugeri, anche Alessandro Zuccarello con la tesi dal titolo “Le situazioni creditorie dei contribuenti nei controlli delle dichiarazioni tributarie” (tutor il prof. Antonio Guidara) e Pietro Stefano Maglione con la tesi dal titolo “Funzioni amministrative di prestazione e innovazione digitale” (tutor il prof. Sebastiano Licciardello).
In foto i dottori di ricerca con i tutor e la commissione